Il piatto: la stoviglia comune che rende speciale la tavola!

Il piatto è la più comune tra le stoviglie ma, oltre ad essere essenziale sin da quando l’uomo ha smesso di utilizzare vassoi unici e ciotole al centro della tavola, è l’elemento che dona un tocco di classe alla tavola domestica e di ogni locale.

Oggi vi sono infinite varietà di piatti per forma, dimensione, modello: ogni pietanza ha un piatto ad hoc. 

Nonostante negli anni sono stati utilizzati vari tipi di materiale per i piatti quelli maggiormente utilizzati sono ceramica e porcellana. 

In particolare, la porcellana appartiene alla categoria della ceramica ma è più raffinata e si ottiene a partire da impasti di caolino e feldspato cotti a temperature tra i 1300 e i 1400 °C.

Prodotta per la prima volta in Cina durante la dinastia Tang, che durò dal 618 al 907, la porcellana si diffuse velocemente nel resto del mondo e, certamente, oggi è il principale materiale utilizzato per l produzione di piatti.

Nel corso del tempo ciascuno Stato o “parte del mondo” si è specializzato in tipologie particolari di porcellana tanto che oggi possono distinguersi diverse tipologie di piatti in base alla natura della porcellana che li compone:

porcellana inglese: la produzione comincia nella seconda parte del XVII secolo e si caratterizza per la presenza di un ingrediente che manca in molte delle altre porcellane, ossia un certo quantitativo di argilla che, seppur minimo, rende diversa la porcellana inglese. Una delle più importati case produttrici inglesi di piatti in porcellana è Churchill, che dal 1795 produce servizi di piatti mantenendo salde le tradizioni ma con un occhio sempre rivolto alle innovazioni;

porcellana di limoges: così chiamata perché prodotta per la prima volta a Limoges, Francia quando, nel 1767 venne scoperto in zona un giacimento di caolino, materiale necessario alla produzione della porcellana a pasta dura. Fu questa scoperta che cambiò la storia di Limoges e la fece diventare la capitale della ceramica francese. Ben presto si è fatta conoscere in tutto il mondo per la sua particolare eleganza che ritroviamo in una delle maggiori case produttrici, ossia Degrenne i cui piatti in porcellana uniscono modernità e qualità e sono disponibili in diverse forme e modelli.

porcellana bone china: nasce dal tentativo degli inglesi di riprodurre in casa loro una porcellana resistente come quella cinese. Per farlo utilizzarono polvere d’ossa di animali, come suggerisce il nome “bone”, che vuol dire ossa. Ciò attribuisce ai piatti in porcellana bone china una colorazione tendente all’avorio, una translucenza e resistenza maggiore dei piatti in semplice porcellana. Tuttavia attese le numerose critiche provenienti da più parti per l’utilizzo della polvere di ossa, la new bone china ha sostituito tali materiali con fosfati e altri additivi chimici.

porcellana tedesca: si fa conoscere con il marchio Seltmann, leader nella produzione di piatti in porcellana composti per il 50% da caolino, 25% quarzo e 25% feldspato. Ma ciò che caratterizza e contraddistingue i piatti in porcellana Seltmann è l’allumina in aggiunta a quella naturalmente presente naturalmente nel composto base. Ciò rende i piatti in porcellana particolarmente duri e resistenti anche grazie alla doppia cottura di ciascuno di loro.

porcella a nel resto del mondo: spicca la produzione turca del marchio Bonnà, che pur essendo nato nel recente passato ha scalato classifiche ed oltrepassato i confini finendo sulle tavole di tutto il mondo con piatti in porcellana di svariate tipologie, eleganti e degni di nota.

Dopo questa breve carrellata di piatti di porcellana differenti in base al “paese d’origine” è necessario un cenno alle modalità di pulizia ed utilizzo di tali stoviglie.

Per ciò che riguarda la pulizia dei piatti in porcellana sono sufficienti piccoli accorgimenti per ottenere risultati perfetti. I piatti in porcellana, infatti, grazie alla loro superficie spessa sono resistenti ai lavaggi in lavastoviglie: forma, colore ed eventuali decori restano intatti nel corso dei lavaggi. L’utilizzo calibrato del detersivo e di spugnette non abrasive permetterà di lasciare inalterata la lucentezza della porcellana.

I piatti in porcellana sono adatti a microonde e forno per una temperatura massima di 300°. 

L’ecletticità di utilizzo e la semplicità della pulizia rendono i piatti in porcellana prodotti essenziali ed idonei tanto alle cucine domestiche che a quelle professionali.